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Qualche ipotesi sull’accumulo fotovoltaico
Dato che, accantonati gli incentivi del Quinto Conto Energia, si parla con sempre maggiore insistenza di sistemi di accumulo per il fotovoltaico, anche casalinghi, cominciano ad apparire i primi studi su come questi ultimi potrebbero funzionare al meglio, anche dal punto di vista economico.
Secondo l’ANIE, Federazione Italiana Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche, ci sono buone prospettive. In uno scenario in cui un quinto delle famiglie italiane, vale a dire 5 milioni su 25 milioni, avesse installato un impianto solare munito di batteria per immagazzinare l’energia non utilizzata sul momento (e per evitare dunque che venga sprecata), si risparmierebbero 234.400.000 euro all’anno, derivanti dall’impiego della potenza in eccesso. Inoltre, a questi andrebbero sommati altri 147.100.00 euro, come conseguenza dell’equiparazione della domanda di elettricità (che di solito cresce la sera, causando un lavoro termoelettrico supplementare) lungo la giornata.
Dopodiché, sarebbe necessario adeguare anche la distribuzione. Dal punto di vista dell’occupazione, è un’opportunità supplementare. Inoltre, si eviterebbe di spendere nei previsti ampliamenti delle infrastrutture meno nuove, e si tratta di 72.800.000 euro circa.
Anche l’aria più pulita comporta dei vantaggi nella medesima direzione: 17.400.000 euro in meno per le scampate dispersioni dirette di anidride carbonica e 43.100.000 euro accantonati grazie alla diminuzione delle emissioni.
Insomma, vantaggi per tutti. Anzi no: il settore termoelettrico, appunto, già spossato dal diritto di precedenza delle energie rinnovabili, rischia di uscirne con le ossa completamente rotte. Forse è inevitabile, se si pensa in termini di evoluzione ecologica; o forse è semplicemente una branca le cui funzioni e i cui spazi andranno ridefiniti, come accaduto ad altre.
Fonte: http://www.fotovoltaico-sicuro.it/3972-fotovoltaico-sistemi-accumulo-2/